Nell’era dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario
Le menzogne della Chiesa cattolica diventano
note solo dal 1400 (il filosofo Lorenzo Valla dimostrò la falsità della "donazione
di Costantino" - il testo fu pubblicato solo nel 1517 - e all’interno della stessa chiesa il cardinale filosofo Niccolò
Cusano denunciò le menzogne della chiesa usurpatrice)[1], anche
se la principale e più grande menzogna, su cui si regge tutta l’impalcatura
della dottrina cattolica, è il personaggio inventato di Gesù Cristo, reso
Dio per votazione dall’imperatore Costantino (Concilio di Nicea, anno 325), il
quale con il suo consigliere Eusebio fece in quell’assemblea di presbiteri
convocati da più parti, un assortimento di divinità varie orientali e occidentali[2], per
non scontentare nessuno di quei “dotti” e porre anche termine alle guerre tra le
varie sette religiose.
L’intento di Costantino era di unire
tutte le religioni in un sistema di fede unificato che contemplasse un solo
dio, al fine di fondare la nuova religione dell’Impero. Così un enorme
assortimento di testi venne messo a disposizione al fine di tenere ciò che
serviva e buttar via ciò che non serviva, ma dopo un anno e mezzo di
disordinate e urlanti votazioni i presbiteri non si accordarono su alcuna
divinità. Eusebio allora, che nel coacervo dei vescovi, preti, diaconi,
suddiaconi e accoliti vari, era l’unico ad avere una qualche cultura, fece una
prima scrematura amalgamando le leggende delle principali dottrine religiose
del mondo per ricavarne una sola, basandosi sui miti di dèi tratti dai vari
manoscritti lì accumulati (si tratta delle prime bozze di ciò che divennero le
“Nuove Testimonianze”). Avvenne quindi che, dalle votazioni, scaturì la
candidatura di cinque divinità: Horus, Zeus, Cesare, Mitra e Krishna. Per
coinvolgere la fazione britannica Costantino decise che il nome del diffuso dio
druidico Hesus fosse congiunto con quello del dio salvifico degli orientali
Krishna, in modo che Hesus Krishna fosse il nome ufficiale del nuovo dio dell’Impero
romano. Con una conclusiva votazione per alzata di mano venne stabilito (167
voti contro 157) che entrambe le divinità divenissero un unico Dio. Con questo
avallo di consenso democratico per votazione, un nuovo Dio venne ufficialmente
ratificato da Costantino, piazzando legalmente Hesus e Krishna tra gli dèi
romani, ma come divinità principale, individuale seppur composita. Fu nel secolo
IX, con l’entrata nel lessico della lettera “J”, che il nome evolse in “Jesus
Christi”. Da notare che Costantino, che fu poi fatto santo, non fu mai
cristiano, e solo in punto di morte si fece battezzare con il rito di Ario,
quello stesso che fece condannare, per ragioni di opportunità e per tenere
unito l’Impero. E la brutalità e la violenza che caratterizzò quel travagliato
congresso di “dotti” presbiteri vennero poi occultate sotto il luminoso titolo
di “Grande e Santo Sinodo”, assegnato dalla Chiesa nel 18° secolo[3].
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Ma per venire
a capo di questa verità storica e della colossale menzogna di 2000 anni c’è
voluto un convegno
del 18-19 ottobre 2008 ad Arpiola di Mulazzo sulle Origini
del Cristianesimo, con la presenza dei tre massimi esperti mondiali di
cristologia: Luigi Cascioli, Giancarlo Tranfo, Emilio Salsi. In esito a tale
convegno si prese atto – ma solo dalla stampa estera meno asservita alle
gerarchie cattoliche – che la storia stabilisce senza più alcuna ombra di
dubbio che gli Apostoli e Gesù Cristo sono personaggi di fantasia e mai
esistiti. E questo nonostante fossero stati da tempo pubblicati gli studi approfonditi di Emilio Bossi[4]
e di Luigi Cascioli[5].
Si noti anche il paradosso della “confessione dello stesso reo”, perché proprio
all’interno della Chiesa cattolica ci sono stati vari papi che lo dicevano,
tra i quali Papa Leone X, il quale si rivolse al Cardinale Bembo con la
clamorosa frase: “Si sa dai tempi remoti
quanto ci sia stata utile la favola di Gesù Cristo…”[6].
Se la Chiesa
cattolica ancora oggi riesce ad avere credibilità nonostante queste menzogne storicamente
accertate, è solo per un difetto costitutivo genetico umano che ha bisogno
delle favole e delle illusioni (paura della morte?). E non è solo un disagio
italiano, come invece sostiene Corrado Augias nel suo ultimo libro “Il disagio della libertà. Perché agli
italiani piace avere un padrone”, Rizzoli ed. Si veda infatti quanti cattolici
vi sono nel mondo. Fino al 1800 la Chiesa impiccava, bruciava e perseguitava; a
distanza di circa 200 anni vediamo che la consapevolezza umana è cresciuta e la
Chiesa non ha più abbastanza forza da imporre la sua violenza "per il bene
della vittima". Non è dunque questione di "se", ma di "quando"
questa consapevolezza crescerà oltre il punto di non ritorno, dove non sarà più
concesso ad una menzogna di incatenare la mente. Se a noi, come al loro
mitico Mosè, liberi pensatori di questa generazione, non fosse ancora concesso
di vedere la "terra promessa" -
la fine della Chiesa cattolica - non dobbiamo per questo rinunciare a
denunciare le sue nefaste ingerenze nella politica e nelle istituzioni[7].
La conquista
di civiltà che distruggerà la Chiesa cattolica e ogni altra superstizione
religiosa nemica della civiltà e del progresso è in atto. E' solo una
questione di tempo. Si stanno già organizzando movimenti per l’abolizione
degli illegittimi, secondo ogni principio di diritto internazionale, Patti
Lateranensi del 1929. Anche il fatto di sbattezzarsi è un atto politico molto
importante: è dare il proprio contributo reale ed efficace a questa rivoluzione
culturale che sta nascendo. Credere
senza dimostrazione o senza analisi è proprio dei bambini, o degli adulti cretini
o dei lavati mentali. In Italia abbiamo ancora milioni e milioni di cattolici
che credono! Ma se non hanno letto le Sacre Scritture (circa 1150 pagine
giganti scritte in caratteri piccolissimi) a che cosa credono? Al catechismo e ai
“vangelini” per bambini che si danno alla prima comunione, contraffazione della
contraffazione? Non ci sarebbe niente di male nel non conoscere la storia se
non ci fosse molto di male nel dire, da parte degli ignoranti, di sapere che
così è ed è stato. Perché è l’ignoranza che rende sicuri. E la fede
religiosa, al contrario del pensiero critico e libero, è la negazione del
pensiero con l'illusione di pensare![8]
A questo punto viene in mente quella frase di Johann Wolfgang Goethe: "Il vero oscurantismo non consiste nell'impedire la
diffusione di ciò che è vero, chiaro e utile, ma nel mettere in circolazione
ciò che è falso". Perché di questo oscurantismo la Chiesa
cattolica, insieme a coloro che la riveriscono e la servono, è l’unica e la
sola responsabile. [9]
“Nell’era dell’inganno
universale dire la verità è un atto rivoluzionario” disse George Orwell.
Dopo duemila anni di menzogna, con la favola di Cristo, è arrivato il momento
di accelerare l’inarrestabile e irreversibile processo che porrà fine allo
Stato dittatoriale del Vaticano e della criminale setta fondamentalista ed
oltranzista della Chiesa cattolica, realizzando la vera Rivoluzione Italiana.
Il Popolo Italiano non deve avere più paura dei gerarchi vaticani, sono i
gerarchi vaticani che devono ora avere paura del Popolo Italiano. Negli ultimi
due anni la Chiesa ha venduto beni per quasi 50 milioni e ora il patrimonio
gestito dallo IOR sfiora i 6 miliardi di Euro. Ad oggi ammonta a 886 miliardi
la somma che lo Stato italiano ha regalato allo Stato illegittimo del Vaticano,
grazie ai fascisti Patti Lateranensi del 1929[10]. Ma
fino ad ora abbiamo scelto il ruolo di sudditi, ma perché?! Se il Popolo
Italiano Sovrano si svegliasse, tempo mezz’ora e destituirebbe i gerarchi
vaticani mandandoli in esilio a vita. E tali gerarchi sarebbero comunque
fortunati poiché eviterebbero il processo, la condanna e la sentenza. E l’Italia
diventerebbe la nazione più ricca del pianeta.
Avv. Giovanni Bonomo – Candide C.C.
[2] Jove, Jupiter, Salenus, Baal, Thor, Gade, Apollo, Juno,
Aries, Taurus, Minerva, Rhets, Mitra, Amon, Horus, Virishna, Theo, Fragapatti,
Atys, Durga, Indra, Nettuno, Vulcano, Kriste, Agni, Krishna, Croesus, Pelides,
Huit, Hermes, Thulis, Thammus, Eguptus, Iao, Aph, Saturno, Gitchens, Minos, Maximo,
Hecla e Phernes.
[3] La stessa Chiesa cattolica ammette
poi che non c’era una religione cristiana al tempo di Costantino e che la storia
della sua “conversione” e del “battesimo” sia del tutto leggendaria. Prima di
guidare quel consesso puerile di uomini che divennero responsabili dell’inizio
di una nuova religione e della creazione teologica di Gesù Cristo, il
britannico Flavio Costantino, quattro anni prima, venne iniziato all’ordine
religioso del Sol Invictus che, insieme al mitraismo, era il
florido culto che riguardava il Sole come unico e supremo Dio. In un resoconto
degli atti del conclave dei presbiteri radunati a Nicea, il vescovo di Eraclea,
di nome Sabin, avendo assistito alle riunioni dei presbiteri, disse che “eccetto Costantino stesso ed Eusebio
Panfilo, essi erano un gruppo di illetterati, creature semplici che non
comprendevano nulla”. Da notare che il secondo Concilio di Nicea, anno 786,
biasimò il primo Concilio come “un sinodo
di stupidi e folli”, cercando di abrogare le “decisioni prese da uomini con cervelli turbati”; ma se ci si prende
la briga di esaminare i documenti del secondo congresso, verrebbe subito da
dire: da che pulpito viene la predica! Costantino venne descritto dai padri
della Chiesa come “il grande campione
della cristianità”, alla quale venne data “status legale come religione dell’Impero Romano”. Ma è ormai
storicamente appurato che fu solo l’interesse personale e politico a indurlo a creare
una religione di Stato. Nel corso dei successivi secoli le “Nuove Testimonianze”
di Costantino furono ampliate, con interpolazioni e aggiunte di altre
scritture. Il caso più noto è quello delle “Epistole di Paolo”: nel 397
Giovanni Crisostomo riorganizzò le scritture di Apollonio di Tiana (il cui nome
venne latinizzato in Apollonio Paolo), un saggio vagante del primo secolo,
rendendole parte delle Nuove Testimonianze. La stessa Chiesa ammette oggi che
le Epistole di Paolo sono contraffatte.
[4] Emilio Bossi, in arte Milesbo,
avvocato svizzero, è autore del libro “Gesù
Cristo non è mai esistito”, Edizioni La Fiaccola, Ragusa, 1976, introvabile
in Italia, se non in qualche sparuto circolo culturale di libero pensiero, come
il Circolo Giordano Bruno di Milano. E si capisce perché: oltre ad essere
un’approfondita esegesi biblica, è anche un’opera di denuncia dei poteri forti,
che si servono da sempre della figura di Cristo per coprire le nefandezze, i
crimini, le atrocità e i massacri perpetrati dai preti in tutti i secoli. In
copertina campeggia la nota frase di papa Leone X (anni 1513-1521) scritta al
Cardinale Bembo: “La favola di Cristo ci
frutta tanto che sarebbe pazzia avvertire gl’ignoranti dell’inganno”.
[5] Luigi Cascioli, “La favola di Cristo. Inconfutabile
dimostrazione della non esistenza di Gesù”, libro-denuncia, Cascioli editore, Viterbo 2001, che fornisce le
prove storiche di tutte le falsità dell’enorme impostura costituita dal
“cristianesimo”, costruito sulle Nuove Testimonianze post Concilio di Nicea per
avere un culto monoteista a scopi politici. La figura del preteso Gesù “storico”
è il risultato di successive manipolazioni e falsificazioni di fonti che si
riferiscono ad un certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il galileo e
nipote del rabbi Ezechia, a sua volta discendente diretto della stirpe degli
asmonei fondata da Simone, figlio di Mattatia il Maccabeo. L’Autore opera
un’esegesi approfondita delle sacre scritture, dei “manoscritti di Kimberth
Qumran”, noti come manoscritti del Mar Morto - i quali coprono un periodo che va da 100 anni
prima a 100 anni dopo la presunta nascita di Gesù e in cui non è alcun cenno al
figlio di Dio - , e di tutti i culti pagani precedenti, utilizzando anche
un’ampia documentazione tratta dagli scritti degli storici dell’epoca, quali
Giuseppe Flavio, Filone Alessandro, Plinio il Vecchio, Seneca, e altri. Ci
sarebbero proprio tutti gli elementi per un nuovo processo a carico della
Chiesa cattolica per abuso della credulità popolare e per sostituzione di
persona (art. 661 e art. 494 cod. pen.), che lo scrivente intende quanto prima intentare
proseguendo l’opera del compianto studioso esegeta. Per quanto questo libro
venga ancora disdegnato da chi fa della menzogna la propria morale quotidiana e
il proprio stile di vita, le verità che in esso sono contenute non potranno
mai più essere cancellate dalla storia, poiché esse sono state rivelate e
divulgate anche attraverso i pochi
esemplari in circolazione, e “La
favola di Cristo” sembra proprio decretare l’inizio di quella salutare era
post-cristiana che tanti filosofi, liberi pensatori, ricercatori e uomini di
buona volontà e onesto spirito liberale hanno sempre auspicato.
[6]
Merita di essere segnalato il
“peggior” comportamento del successivo papa Paolo III (1534-1549), il quale
spingeva la sua irriverenza fino al punto
di affermare che Cristo non era altro che il sole, adorato dalla setta
Mitraica, e Giove Ammone rappresentato nel paganesimo sotto la forma di montone
e di agnello. Egli spiegava le allegorie della sua reincarnazione e della sua
resurrezione mettendo in parallelo Cristo e Mitra, diceva che l'adorazione dei
magi non era altro che la cerimonia nella quale i preti di Zaratustra offrivano
al loro Dio oro, incenso e mirra, le tre cose attribuite all'astro della luce;
sosteneva che la costellazione della Vergine, o meglio ancora d'Iside, che
corrisponde al solstizio in cui avvenne la nascita di Mitra, erano state prese
come allegorie per determinare la nascita di Cristo, per cui Mitra e Gesù erano
lo stesso Dio. E alla fine osava dire che non c'era nessun documento valido per
dimostrare l'esistenza di Cristo, e che la sua convinzione era che non era mai
esistito. Viva l’onestà!
[7] David Icke, in “E la verità vi renderà liberi”, Macro
Edizioni, 2001, scrive a chiare lettere che l’autorità che ha inventato Gesù e
il cristianesimo è la stessa che oggi controlla il mondo. Come già Costantino e
il Sacro Romano Impero, anche l’attuale autorità persegue l’intento di
instaurare un Nuovo Ordine Mondiale. Da noi in Italia, dove l’ingerenza della
Chiesa è compenetrata nelle istituzioni, c’è solo Odifreddi e pochi altri che osano scrivere libri (come “Perché non possiamo essere cristiani e meno
che mai cattolici”, Longanesi ed. 2007) sulla incompatibilità con il buon
senso e la ragione, prima ancora che con la razionalità scientifica, del
Cristianesimo e del Cattolicesimo. Sembra proprio che, a dispetto delle altre
nazioni meno invase dal Vaticano, in Italia non
vengano nemmeno letti fior di pensatori e filosofi come Nietzsche,
Schopenhauer, Feuerbach, Giordano Bruno, Bertrand Russell, come se non fossero
esistiti! E’ vero che in Italia si legge poco – le rilevazioni ISTAT lo
confermano - ma le opere di tali autori
dovrebbero essere lette e conosciute ancor di più degli attuali libri di R.Dawkins,
C.Hitchens, S.Harris, P.Odifreddi, L.Veronesi, M. Hack, L.Franco, E. Montesi e di altri coraggiosi liberi pensatori.
[8] Se si pensasse, invece, si
vedrebbero ancora i cadaveri delle dieci
milioni di vittime dell’Inquisizione in Europa, alle quali si devono aggiungere
gli ottanta milioni di indigeni americani. Chi ha fegato, e volontà di sapere,
legga l’approfondita opera in dieci volumi “Storia
criminale del Cristianesimo” dello storico tedesco Karlheinz Deschner, il
quale descrive i crimini perpetrati nel corso dei venti secoli fino ad oggi
dalla setta razzista e fondamentalista denominata “Cristianesimo - Stato
Pontificio - Sede della Cristianità - Stato Papalino - Chiesa cattolica - Città del Vaticano - Stato
della città del Vaticano - Santa sede - Stato del Vaticano” o in qualsiasi modo
pittoresco e volutamente ambiguo viene chiamata questa setta-Stato, e in
qualsiasi modo volesse nel presente modificare il proprio nome nel presente per
opportunità e perpetrare l’inganno. Quello che mi lascia sgomento quando
parlo con un’amica “cattolica” o che si professa tale, è il credo religioso delle
donne: nello sterminio dei popoli e nei genocidi efferati e crimini contro
l’umanità in nome di Dio e del feticcio chiodato sono state proprio loro a
rimetterci per prime. E questa mancanza di dignità, di consapevolezza e di amor
proprio, oltre che di conoscenza della storia, contribuisce ad alimentare le
condizioni di bancarotta economica e culturale in cui si trova ora l’Italia.
[9] Coloro che confondono il cristianesimo col
moralismo ci domanderanno, anche in buona fede: ma che avverrà allora
dell’umanità senza la benefica illusione di un mito ritenuto l’ideale
dell’uomo, come da tanti si reputa Cristo? Sembrando loro che debba allora
scomparire anche la morale umana. Ci basti rispondere con questa altra domanda:
forse che la umanità ebbe bisogno di Cristo per tutto il tempo precristiano?
Eppure ci furono società colte e civili anche prima; ci furono costumi ed
esempi di morale che il cristianesimo non ha certo sorpassati; ci furono Stati
potenti, ricchi, prosperi; ci furono filosofi, poeti, artisti, scienziati,
giuristi, che ancora oggi si citano a modello ed esempio di vita morale,
mentre, se vi furono istituzioni cattive e costumi inumani, essi non furono
aboliti dal cristianesimo, bensì dalla filosofia. Dal canto suo il cristianesimo
aggravò i mali che già la filosofia non aveva distrutto aggiungendone di nuovi,
come, per citarne alcuni soli, la lotta dell’anima contro il corpo e le
persecuzioni dei credenti contro i non credenti. Nessun rimpianto, da parte
nostra, per questo idolo che se ne va. Anzi, la contentezza di un male che viene
meno.
[10]
Senza contare che il clero
possiede il 22% dell’intero patrimonio immobiliare nazionale, del quale il 30% solo
a Roma, al di fuori delle mura vaticane. Conosciamo questi dati grazie agli
sforzi dell’UAAR, che è riuscita a scandagliare una realtà economica
semisommersa e sfuggente a ogni controllo.
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Ti ho fatto riflettere e vorresti scrivermi? gbonomo1@gmail.com, ma un commento è altrettanto gradito per un confronto aperto con altri lettori.