Mitridatizzati e anestetizzati proseguiamo verso il baratro
Mentre l'Italia già subiva un’altra gigantesca ondata di migranti ripercorrevo la lettura, sette anni fa, di questo articolo della scrittrice e saggista Lidia Sella scritto nell’anno 2014: http://www.azionetradizionale.com/2014/04/16/dal-kalos-kai-agathos-alla-religione-della-bruttezza .
Ne davo notizia e diffusione su Facebook: https://www.facebook.com/notes/2733500093534121/.
Chi mi legge sa di quanto io tenga, ancor prima della fondazione del Centro Culturale Candide, all'impegno civile dell'intellettuale, che per cultura ha più coscienza del comune cittadino già tenuto a concorrere nel sociale (art. 4 c. 2 Cost.): si tratta di un articolo scritto con passione libertaria e giusta indignazione, che tutti dovremmo sentire nella consapevolezza della distruzione in essere delle nostre radici culturali. Specialmente ora che, con le due principali guerre in corso, il fenomeno dell’immigrazione, disperata e clandestina, si è accentuato ed è in continuo aumento.
Vi è la denuncia del pensiero unico omologante che distrae e rende schiavi di un apparato bancario senza scrupoli e di un governo fatto da politici corrotti, incompetenti, a loro volta asserviti ai diktat guerrafondai di USA e NATO: noi cittadini, senza protestare, mitridatizzati ormai a sopportare ogni nuovo veleno, orfani di ogni speranza, proseguiamo in buon ordine, come un gregge di pecoroni, verso il baratro.
Ormai ci siamo, manca poco al capolinea della nostra civiltà millenaria la cui storia, arte e cultura dovrebbero invece (continuare a) essere il faro del mondo.
Una denuncia forte e ripresa dalla compianta sua amica antropologa Ida Magli, nel suo lucido saggio "Per difendere l'Italia", perché ora i social network e gli altri mezzi di distrazione di massa anestetizzano le coscienze, azzerando in noi europei anche gli istinti fondamentali dell'appartenenza etnica e linguistica, della stessa identità sessuale, della procreazione secondo natura.
"Quotidianamente catechizzati sui 'doveri' dell'accoglienza - scrive Lidia Sella - sopportiamo l'invasione senza reagire", perché "le oligarchie occidentali, mentre vestono i panni di gendarmi del mondo e paladini di giustizia, perseguono precisi interessi geopolitici, mirati alla conquista delle risorse energetiche e non solo".
E allora, conclude l'autrice, lo stesso sentimento innato alla bellezza e all'amore per il sapere viene sradicato e buttato via per fare posto alla bruttezza della "cultura" dell'omologazione, dell'appiattimento, del relativismo morale. per fare posto alla bruttezza della "cultura" dell'omologazione, dell'appiattimento, del relativismo morale. Alla faccia di ogni etica e di ogni estetica, le quali hanno il comune etimo, "Kalòs kai agathòs", bello e buono, come dicevano gli antichi.
Mi sento ora in dovere morale, arrivati l’anno 2024, di aggiungere alle purtroppo fondate previsioni dell’autrice, queste considerazioni che traggo dal libro “Benvenuti all’inferno” di Giovanni Angelo Cianti.
L’idea della
nuova società che ci aspetta viene dalla Cina, dove in base al sistema di
controllo la popolazione è distinta tra chi ha “credito sociale” che viene
premiato e chi ha discredito che viene punito con restrizione della
libertà.
In questa
ottica, il grande meticciato - l’invasione di massa di extracomunitari - è
funzionale per creare una nuova sub-umanità, diluendo le eccellenti
capacità cognitive e la millenaria cultura delle mandrie europee con i cluster
genetici africani, in uno scontro etnico che può portare solo alla nostra
estinzione.
La decisione
che fu presa oltre 20 anni fa delle Nazioni Unite senza alcun consenso
democratico per ordine dei nostri mandriani, si basa su dati e numeri non
questionabili. Il nome del programma già dice tutto “Replacement Migration”,
Rimpiazzo Migratorio e risale all’anno 2000.
Per mantenere
costante la popolazione in età di lavoro si prospettava lo scenario che
prevedeva una immigrazione forzata di 39,2 milioni di africani entro il 2050
per arrivare al 30% di migranti sul totale della popolazione. Italia e Germania
necessitano rispettivamente di 6500 e 6000 migranti per milione di
popolazione.
Il “multiculturalismo” venduto
agli europei è un’ideologia falsa, l’integrazione tra etnie diverse
è infatti impossibile: un popolo è unione di anime, di idem sentire, di valori,
di credenze, di ideali, di religione. E anche di caratteristiche fisiche ben di
riconoscibili.
La
storia docet d’altronde: ogni volta che un Impero ha aperto ai
popoli sottomessi ha decretato la propria fine… Il “buonismo” della
solidarietà, dell’accoglienza e della condivisione, tanto caro anche al
gesuita Bergoglio, non puoi evocarlo per costringere ad aprirci verso chi è
indietro di centinaia di anni nei valori di laicità, solidarietà, civiltà,
storia e cultura. Per questo gli unici nomi plausibili di questo fenomeno sono:
invasione, rimpiazzo, sostituzione etnica, genocidio, conclude Giovanni Angelo
Cianti.
Ciò che vide Lidia Sella – ora concludo e vi lascio leggere l’articolo – durante quel volo da Milano a Muscat, è stato solo un triste presagio del già in itinere e ora in piena e rapida “costruzione”. E se ancora non vorrete ribellarvi significa che per voi non c’è più speranza.
Rapallo, 9. 7.2024
Giovanni Bonomo
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