Non morire di ignoranza
Don’t die of ignorance!
Non morite
di ignoranza!
Questo
motto campeggiava per ogni dove in Inghilterra quando la signora Margaret
Thatcher, primo ministro della corona britannica, decise una massiccia campagna
di prevenzione dell’AIDS.
L’ignoranza,
da intendersi come mancanza di conoscenza, costituisce un freno al
raggiungimento della salute pubblica.
L’ignoranza
è il freno alla conquista della verità.
L’ignoranza è il letto ideale della paura e la paura paralizza le capacità di ragionamento per poter affrontare le situazioni critiche. Per il Covid lo Stato ha fatto leva sulla paura, diretta discendente dell’ignoranza. Una “scientifica”, quella sì, manipolazione dei dati statistici, epidemiologici, clinici e scientifici ha creato nella pubblica opinione priva degli elementi per poter valutare le affermazioni che pseudo-scienziati quotidianamente sciorinavano via etere e attraverso giornali compiacenti, un disorientamento sfociato in una paralisi psico-attitudinale. Eppure c’erano e ci sono i siti delle società scientifiche, del Senato della Repubblica Italiana (scaricatevi il link) che smentiscono la vulgata governativa.
Locatelli, capo del CTS, cambia parere e
numeri dei minorenni morti continuatamente. Il comitato di bioetica, nonostante
l’autorevolezza delle prestigiosissime riviste Lancet e British Medical Journal, dà facoltà ai bambini
di farsi immunizzare anche contro il parere dei genitori.
Che
dire? Oh giovani ed adulti tutti, documentatevi e appropriatevi dei mezzi per
poter giudicare senza pregiudizi e in totale libertà di scelta!
Sarò
ripetitivo, ma repetita iuvant. Mettete
sempre Galileo davanti al vostro interlocutore. Così si scoprirà chi dice il
vero e di profferisce il falso.
La scienza non è qualunquismo, ma è la
ricerca della verità.
Il criterio della scienza è il “vero” ed
il “falso”, non il “sono convinto” o “non sono convinto”. E’ il problema che i Greci
avevano individuato come la differenza tra la “doxa” (opinione) e l’”episteme”
(conoscenza). Quindi, in scienza, i
nostri giudizi devono basarsi sulle cose provate. Non possono esserci due
teorie in contrasto: questa è la grande
lezione galileiana della scienza sperimentale. La terapia non è garantita dalla
certezza dei risultati ma dalla mancanza di effetti collaterali. Per tutte
le terapie in cui le prove scientifiche siano insufficienti non conclusive o
incerte vale il principio di precauzione.
Milano,
3. 8.2021
Dr Teodosio De Bonis
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