La Pietà di Foschi. Introduzione.
Per chi già sa dei primi eventi
di Candìde dedicati ai vernissages e all’arte, può non essere una novità che io
presenti un’opera. In verità, già dalla scenografia che vedete, si capisce,
anche per il ristretto numero degli invitati, che si tratta di un’assoluta novità
riguardante un’opera unica. Perché La Pietà di Davide Foschi, fondatore con Rosella
Maspero dell'associazione culturale "Verso un Nuovo Rinascimento", resta la grande protagonista anche
dell’edizione di quest’anno 2019, la quinta, del Festival del Nuovo
Rinascimento, che parte da qui - ne sono onorato - il primo giorno di
primavera, per poi coinvolgere vari luoghi ed enti da marzo a dicembre in tutta
Italia.
Ne sono lieto, oltre che
onorato, perché proprio il giorno della primavera è stato uno dei simboli, con
la prima vera dea Demetra, di questa casa dedicata all'arte e alla cultura e
ancora risplendente del candore e della luce degli autori qui presentati che la
illuminano.
L’Umanesimo
riparte dall’Italia è lo slogan che leggete nel sito del Movimento e
Davide Foschi, nel suo continuo dialogo con Leonardo da Vinci, la figura
rinascimentale più di spicco, trova quest'anno, nel 500° anniversario della sua
morte, la più profonda ispirazione e il più forte significato.
Vediamo che cosa
ci dirà dunque, quest'anno, “La Pietà”, conosciuta anche come l’opera del
mistero, per i particolari effetti provocati durante la sua contemplazione, che
ancora destano il clamore del pubblico e della critica.
E' stata dipinta
da Davide Foschi in un momento di particolare trance raggiunta a seguito di una
lunga meditazione ed emana una particolare energia. Per questo avete letto
l'avvertenza dell'artista: "Non posso prendermi la responsabilità degli
effetti che la visione di quest’opera può avere. Troppo forti sono state le
reazioni fino ad oggi".
Vi
ricordo che “La Pietà” non può né essere ripresa con videocamere, né
essere fotografata. Il motivo di questo divieto è nella natura stessa del
dipinto: l’opera ha una misteriosa plasticità e dinamicità che l’osservatore
può interpretare in modo sempre diverso, poiché è in grado di riflettere
l’anima di chi la osserva.
Per questo non è
possibile nemmeno vederla collettivamente, ma solo da una persona alla volta, o
anche da due ma solo se molto unite tra loro. Fotografare l’anima è infatti
impossibile e solo un’altra anima è in grado di scorgerla, aggiunge Davide
Foschi.
Certamente tale
opera mutaforma, così ho voluto definirla in modo pittoresco nel mio invito,
risentirà delle vibrazioni quantiche della mia casa recentemente sede anche di masterclass
di canto lirico con nomi noti, e avrà una ancor più particolare energia.
L’occasione
di questa presentazione è preziosa anche per dire qualcosa su Rinascimento e
Risorgimento con una breve digressione storica per non fare torto agli storici
e giornalisti qui presenti.
I due termini si
assomigliano per eufonia e viene da sé la domanda: ma l’Italia ha bisogno di un nuovo Rinascimento o piuttosto di un nuovo
Risorgimento?
La risposta ce la
dà la storia: il Rinascimento portò, è vero, a Leonardo e a Galileo, gli
inventori del metodo scientifico, ma di questa invenzione si avvalse il popolo
inglese, non il popolo italiano, il quale, del resto, non venne mai coinvolto
nel Rinascimento, trattandosi in realtà di un fenomeno del tutto elitario.
Il
Papato, vale a dire la Chiesa di Roma, impedì l’Unità d’Italia per secoli, e il tabù cristiano sull’uso della forza impedì
agli italiani di sconfiggere gli eserciti stranieri che invasero l’Italia a
partire dalla fine del 1400 e che spazzarono via il Rinascimento, mentre in Inghilterra il coraggio
di Enrico VIII, che effettuò lo scisma anglicano, e il genio di Isaac Newton,
che nacque l’anno della morte di Galileo, permisero al popolo inglese di
arrivare alla rivoluzione scientifica – che in Italia venne invece uccisa dal Papato - e quindi alla
rivoluzione industriale, agli Stati di diritto, alle moderne democrazie e al
liberismo economico.
Insomma il
Rinascimento, fenomeno elitario italiano interamente rivolto all’arte e al
sapere e che al contempo ignorava la difesa militare - le battaglie
rinascimentali italiane erano in realtà delle finzioni, proprio come il
wrestling di oggi - portò gli eserciti di tutta l’Europa - che uccidevano
realmente i nemici, come osserva Bertrand Russell - a invadere più volte
l’Italia e a depredare più volte l’inerme popolo italiano con i soliti
saccheggi, uccisioni e stupri tipici dei vincitori nelle guerre.
Fu poi il Risorgimento, che creò lo Stato italiano,
a favorire il popolo italiano. Purtroppo l’errata strategia di Benito
Mussolini e anche quella del re Vittorio Emanuele III, per quanto avessero pure
letto il Machiavelli, portarono alla fatale alleanza con Hitler e, ancora
peggio, agli esiziali Patti Lateranensi proprio con il principale nemico dello
Stato italiano e del popolo italiano, la Chiesa di Roma, della quale gli
italiani sono storicamente succubi. Così
il Risorgimento fu tradito e lo sfacelo attuale della società italiana non è
altro che il risultato inevitabile di tale tradimento.
Ma torniamo al Rinascimento e al nostro festival del Nuovo Rinascimento
per passare subito la
parola a Davide Foschi che ci presenterà questa sua opera unica mostrandocela e illustrandocela, buona serata.
Milano, 21. 3.2019 avv. Giovanni Bonomo - Candide C.C.
Milano, 21. 3.2019 avv. Giovanni Bonomo - Candide C.C.
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