Perché il Natale è una festa anche per me
E’ sotto gli occhi
di tutti, abbagliati da luci, suoni diffusi da un anticipato e ripetitivo stucchevole
lancio pubblicitario e mercantile, l'ossessivo consumismo dilagante che svilisce e offende la sacralità del Natale e il
sentimento religioso del popolo cristiano. Eppure che cosa colpisce
alcuni credenti devoti e, all’opposto, alcuni atei incalliti e “coerenti”? Li
colpisce me, il sottoscritto, li colpisce il fatto che io, da ateo, festeggio
il Natale in modo incoerente, per aver loro notato alcuni miei post festosi e
partecipi…
Ah, non ci avevo
pensato… che invece di scrivere come sempre faccio articoli e post sulla vera storia
del Cristianesimo e sull’inganno bimillenario - cosa che molti “atei” non hanno
il coraggio di fare - dovrei starmene isolato durante tale ricorrenza. Una
ricorrenza cristiana che, una volta tanto, per tradizione unisce chi è diviso,
sia per distanza, sia per divergenze ideologiche.
Da bambino ero
felice di rivedere e riunirmi ai parenti distanti di Sondrio, sia pure per un
solo incontro annuale. Questa riunione familiare si è protratta fino quando la
nonna Dina venne a mancare. O meglio, tale abitudine annuale, pur timidamente
ripresa dalla zia Marisa in Brescia, a un certo punto è svanita nel nulla. E oggi
non li vedo più i miei parenti sondriesi, con i loro figli che ora sarebbero
miei nipoti. No, non li vedo più, o per loro ripicca verso il mio impegno civile
di promotore culturale anticlericale o per non essere un allineato che ha formato come loro
famiglia o per mia colpa da involontaria incuranza per non aver coltivato i
rapporti. Da più anni ormai il Natale lo passo da solo, con la mia sapiente
madre, di cultura immensa, come sa chi la conosce, e già per questo
come me atea, sapendo lei meglio di me la storia di tutte le religioni con il loro culto del sole.
Invece il Natale –
che sia festa inventata e copiata dal Sol Invictus non importa – resta per me,
e pure per mia mamma, un’occasione festosa come un’altra, perché nonostante
tutto resto una persona socievole, perché da altre cose si desume e si misura l’impegno
e il modo di vivere da libero pensatore e di scrittore impegnato… anche contro
le superstizioni. Perché il Natale è ancora un barlume di vicinanza a qualche sopravvissuto zio Mario che partecipa a qualche mio evento culturale a Milano, perché il Natale è il
controcanto da me accettato, anche solo per un giorno, alla mia scelta di essere singolo e
della quale sono orgoglioso e per la quale più volte mi autocongratulo dopo aver
visto, come avvocato familiarista, molte famiglie separate e distrutte. Perché il Natale arriva una sola volta
l’anno, con le sue luci festose, perché mi piace vedere la gioia dei bambini
che forse in futuro si ricrederanno ma che ora sono felici, perché mi piace
vedere gli anziani che non sono più soli, almeno una volta l’anno, venendo
soccorsi con sollecitudine da qualche carabiniere, perché vedo, nel Natale, un
barlume di amor patrio e di rispetto per le tradizioni a fronte dell’invasione
di “culture” che non hanno il minimo rispetto
delle persona e dei diritti umani.
Perciò abbiate
pazienza, cari amici credenti praticanti e cari amici atei incalliti, avvezzi anche da me alla polemica crudele, abbiate pazienza…
e pensate se mai a essere un po’ più impegnati in cose serie e utili alla
società civile, come faccio da anni con il mio Centro Culturale Candide. Il
Natale è la festa che unisce le generazioni, i
sessi, le famiglie, i cugini, le zie, le quattro età della vita: l’infanzia, la
giovinezza, la maturità e la vecchiaia. E soprattutto gli opposti estremi, i bambini e i vecchi. Nonostante la retorica
umanitaria che vorrebbe fare del presepe una specie di congresso dell’Onu sui
migranti, Natale è la festa del Nostrano, non dell’Estraneo, ma del
Consanguineo, della Prossimità. In una parola della famiglia di sempre che io
difendo da sempre come difendo la nostra nazione e i suoi patri confini. Mi sono
spiegato? Pace e bene a tutti quanti.
Rapallo, 26 dicembre 2018 Giovanni Bonomo – Candide C.C.
P.S. Non ho accennato alla mia ricorrente festa di Bacco Natale (www.bacconatale.it) che fa da controcanto, inneggiano al dio Dioniso, all'offensivo, per i "veri cristiani", consumismo dei regali ad ogni costo, perché superfluo rispetto al cuore della questione alla quale ho dato risposta.
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