Se DIO esistesse... non ci sarebbe bisogno di pregarlo

Chi prega mette in dubbio l’esistenza
di Dio, ma deve esser  perdonato:
colpa non ha chi è disperato
e ha un concetto errato di coscienza.

Della morte la perentorietà
panico induce e disperazione
ed è questa la giustificazione
per inventarsi la divinità.

Non si chiedevano grazie agli dei,
ma solamente la loro presenza,
subito avvertita in opulenza
di frutta, latte, pane, buoi e agnei.

Ma quanto più potente il nuovo dio!
Finite le ingiustizie, guerre, mali,
non si uccidon fra loro gli animali,
il padre ti amerà e pur lo zio.

Ma forse io m’illudo? Forse sbaglio…
Credo in un dio crudel che m’ha creato[1].
Forse che per vergogna si è occultato,
senza lasciar nemmeno uno spiraglio?

Chi muore ancor sul campo di battaglia?
Chi soffre per orrende malattie
o psicofisiche patologie,
chi spara, e bombe e razzi ancora scaglia?

Non fate il bene se siete credenti,
ai non credenti lasciatelo fare.
D’opportunismo non si può accusare
chi premi non pretende inesistenti

in luoghi strani, in mondi iperuranii,
in paradisi soltanto mentali,
in angeli con le arpe e con le ali[2],
parto insensato di esaltati cranii.

Piuttosto prenotatevi l’inferno
prima di far del bene, una bestemmia
l’accusa di volere far vendemmia
 a smentire basterà, e in eterno,

che un’opera di bene sia pelosa,
che sia gratificata in altra vita,
di cui non c’è riscontro, ch’è smentita
da una scienza seria e dignitosa.

Milano, 11 sett. 2013      Lorenza Franco


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[1] Parole di Jago nell’Otello di Verdi.
[2] L’esapodia non esiste in natura, è una mostruosità. O braccia o ali.




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