Brevi note sull’ABITUDINE, oggetto dell’incontro con Federico Bellini (14.11.2021)
Ottimo incontro splendidamente organizzato e come sempre stimolante le diverse riflessioni dei partecipanti. Nel sentir comune, l’abitudine è tradizione, stasi, mentre il cambiamento è progresso, operosità. Il diritto pubblico valorizza l’abitudine negli usi civici, mentre il diritto privato la riconosce nella consuetudine, negli usi e costumi. L’inerzia non è un disvalore quando il mancato esercizio di un proprio diritto si traduce nell’usucapione a vantaggio del possessore continuativo senza titolo, decorso un determinato periodo di tempo. Ma a fronte di un vincitore, in controversie di questo genere, c’è sempre uno che perde (il diritto di proprietà). Il tema dell’abitudine nell’illecito e l’aggravamento della pena del delinquente abituale, di cui ha parlato l’avv. Emanuele Carta, è la traduzione nel diritto di ciò che è riprovevole nella morale. I vizi, nei gironi infernali erano, anche per Dante, la reiterazione di condotte abitudinarie, non virtuose, che se fossero isolate e...